Ricerche e pubblicazioni

Le principali attività dell’area riguardano la realizzazione di programmi di ricerca nell’ambito della storia contemporanea, delle scienze sociali, degli studi politici e la valorizzazione del patrimonio archivistico e bibliotecario dell’Istituto attraverso studi, convegni, seminari e pubblicazioni.

Queste le principali direttive delle attività:

  • Sviluppare e diffondere, con metodologie innovative, la conoscenza della memoria storica del Gruppo Patrioti della Maiella, con particolare riferimento all’identità politica e culturale dell’ampia sfera dell’antifascismo democratico e al contributo offerto alla storia del paese.
  • Promuovere riflessioni e dibattiti su questioni di attualità sociale, politica, istituzionale e economica e elaborare progetti di intervento in grado di affrontare le principali problematiche individuate.
  • Proporre, attraverso progetti di ricerca e interventi mirati nel campo della formazione, una riflessione scientifica sulle questioni nazionali e internazionali, da quelle legate all’unità europea a quelle legate al fenomeno dell’immigrazione
  • Valorizzare, anche attraverso progetti di divulgazione, il patrimonio archivistico e bibliotecario dell’Istituto
  • Attivare collaborazioni con università, enti e istituzioni culturali italiane e straniere.

Brigata Maiella, Reistenza e Bella ciao!

Combattere cantando la libertà
Il volume è una riflessione a più voci su una delle più straordinarie esperienze storiche della Seconda guerra mondiale. La vicenda della Brigata Maiella rappresenta per molti versi un unicum nella storia non solo della Resistenza italiana tra 1943 e 1945 ma anche del complessivo movimento resistenziale a livello europeo. I suoi abruzzesi combattono al fianco dell’VIII Armata britannica contro il nazifascismo ma non si limitano a farlo nei loro territori d’origine, bensì proseguono verso nord e, raccolte centinaia di altre adesioni da diverse regioni italiane, giungono sino in Veneto, liberando per primi, lungo il loro cammino, città come Pesaro e Bologna. A questa, si uniscono altre caratteristiche che ne fanno un caso unico, dalla sua assoluta pluralità (negli ideali politici e nella composizione sociale) all’intransigenza repubblicana, fino al suo essere piena espressione della partecipazione meridionale a una Resistenza intesa ormai come davvero nazionale.

Ettore Troilo

Ettore Troilo, Brigata Maiella e nascita della Repubblica
Il volume è composto da dieci saggi che approfondiscono i diversi aspetti della figura e della storia di Ettore Troilo, il cui nome resta indissolubilmente legato a quello della Brigata Maiella di cui fu fondatore e comandante, ma anche alla sua esperienza di Prefetto a Milano, in un periodo così complesso, come quello dell’immediato dopoguerra. La sua figura si impone pertanto come una delle personalità più importanti per la liberazione della Patria e la nascita della Repubblica. Il libro studia anche le specificità della nascita e dell’attività (compresa quella del dopoguerra) della Brigata Maiella, unica formazione partigiana ad uscire dal territorio regionale e ad arrivare fino all’Altopiano di Asiago.

Terra di Libertà

Terra di Libertà. Storie di uomini e donne nell’Abruzzo della seconda guerra mondiale
Un libro corale. Un caleidoscopio che offre l’immagine d’una terra calpestata e violentata, d’una gente derelitta e schiacciata. La guerra. Il terrore. La morte. E in questo quadro di abbandono e di disperazione, la volontà di non morire. La forza di resistere e sollevarsi dalle macerie dei corpi ammucchiati e delle pietre accumulate.
Le parole dello storico inglese Roger Absalom, alla cui memoria il libro è dedicato e che ha amato la gente abruzzese, scrivendone le più belle pagine di quel tempo di guerra, meritano di essere ricordate e meditate: «Ciò che successe in quel di Sulmona fu solo un tassello del mosaico dell’assistenza agli ex prigionieri che interessò tutta l’Italia centro-settentrionale. Mettendo tali tasselli pazientemente insieme, si può capire il sentire profondo di chi è stato ex prigioniero in quel momento della storia e di chi è stato coinvolto nell’aiutarlo. Mi sento, comunque, autorizzato a dire che a quella storia si può attingere anche adesso, come ad una fonte di reciproca comprensione, di antica saggezza, per riscoprire la nostra “umanità” e per sopravvivere, come dicevano le madri contadine, “facendo del bene”.» Alle parole di Absalom si accompagnano quelle di Carlo Troilo, figlio di Ettore, che nell’intervista conclusiva, auspica l’assegnazione della Medaglia d’Oro al popolo abruzzese: «C’è un’ultima Medaglia d’Oro che dovrebbe ancora essere assegnata, ed è quella al popolo abruzzese, protagonista silenzioso e modesto di una vera epopea. Forse nessuna popolazione come quella abruzzese si rese protagonista in Italia di una Resistenza così coraggiosa e così corale».

Da Brisighella a Taranta Peligna

La pubblicazione vuole ripercorrere gli avvenimenti legati al ritorno dei Patrioti della Maiella nei loro territori di origine, dal loro difficile reinserimento nella società post bellica, al riconoscimento giuridico delle forme associative sorte tra i Maiellini dal 1963 al 1999, comprendendo anche i lunghi adempimenti che hanno portato alla concessione della medaglia d’oro al valor militare alla bandiera nel 1964.

Patrioti

Patrioti. Storia della Brigata Maiella alleata degli Alleati
Erano italiani ma portavano l’uniforme inglese; erano soldati con regolare tesserino militare, ma non prendevano ordini dagli ufficiali del Regio esercito e portavano il tricolore sul bavero invece delle stellette; erano Resistenti, ma operavano di fronte al nemico e non dietro linee; erano tutti Volontari e potevano andarsene in qualsiasi momento, ma nessuno lo fece mai.
“Gli eroi riscoperti. Una vera epopea che si snoda dal duro battesimo del fuoco di Pizzoferrato fino a culminare nell’ingresso a Bologna. Le imprese della Maiella non sono state celebrate quanto avrebbero meritato.” (Antonio Carioti ‘Corriere della Sera’)

Dal fascismo alla Repubblica

Dal fascismo alla Repubblica, quanta continuità?
La transizione dalla dittatura fascista allo Stato democratico repubblicano è questione cruciale dell’Italia contemporanea, ancora oggi alle prese con una sua complicata vicenda civile.
L’analisi di quel passaggio, già affrontata da autorevoli storici in anni passati (Pavone, Gallerano, Quazza, Franco De Felice), viene ora ripresa in questo volume attraverso nuove indagini su apparati dello Stato di grande rilievo (Prefetture, Pubblica Sicurezza, Magistratura) e su ambienti poco “illuminati” dalla ricerca precedente (archivi, istituti bancari, forze socio-economiche, sindacali e culturali, giornali, istituzioni sportive).
L’intento è di scavare nei dettagli quantitativi e biografici senza però rinunciare ad analisi e interpretazioni critiche di largo respiro, per restituire a quella fase fondamentale un posto di rilievo nel dibattito storiografico. Le domande non si fermano al quesito primario, ovvero quanta parte del personale fascista sia riemersa in posizioni chiave dopo il 1945, ma si spingono fino a chiedersi quanto del modello illiberale e della formazione ricevuta nel regime sia filtrato nella nuova vita democratica del Paese.